Yukilandia è un paesino fantastico, molto piccolo eh ma con degli abitanti davvero bizzarri.
C'è la casetta di V., nuova nuova, anzi ancora da ultimare. Stanze luminose però, decorate con colori pastello. E' bello quando ti invita a prendere un tè da lui, ci sono sempre tanti biscottini, il fuoco nel caminetto e una copertina per tenerci caldi e stretti. Ma c'è una stanza in questa casetta. Non ci sono mai entrato. Non c'è luce e non ha finestre. V. ci si rintana ogni tanto, ci si chiude proprio dentro e non ne esce in fretta.
C'è la casetta di S., il rosso domina ovunque. Lei è così, prendere o lasciare. E io S. la prenderei sempre. Non ci sono stanze nascoste. Me le ha fatte vedere tutte. Anche quelle buie in cui la rinchiudevano da bambina. Ora che è grande quelle stanze non le fanno quasi più paura. Ma non riesce a chiuderne le porte a chiave e ogni tanto ci ficca la testa dentro per farsi un po' di male.
C'è la casetta di X., quanto tempo c'ho abitato anche io! Lì le stanze non sono accessibili. Tutti gli ingressi sono protetti con un sistema di riconoscimento della cornea e solo X. ci può entrare. Quanto ho cercato di convincerlo a farmi dare uno sguardo a cosa c'è dentro. Mai una volta che ci sia arrivato neanche vicino. E mai una volta che X. abbia preferito lasciare quelle stanze per venire da me. C'ho provato. C'ho provato davvero.
C'è la casetta di M., ne ho visto soltanto l'ingresso o poco più. Nel Sancta Sanctorum lei non ti fa entrare facilmente... Le sue stanze sembrano ordinatissime e tutte arredate secondo i dettami più ferrei del feng shui. Ma basta aprire un cassetto o sbirciare dentro ad un armadio e ci trovi tutto a soqquadro, e non è tutto così perfetto. E lei ti accoglie sempre a braccia aperte... ma non sempre è contenta che tu sia lì.
C'è poi la casetta di A., ormai è vecchia, tanto vecchia. Cade un po' a pezzi e avrebbe bisogno di una profonda ristrutturazione. Ma del resto A. è vecchio pure lui e tanto a casa non c'è quasi mai, e quando c'è prova fastidio se qualcuno lo viene a trovare, a meno che non sia lui ad averlo invitato, almeno che non sia lui a stabilire il come e il quando. Non offre mai tè, solo caffè molto forte. O bevi quello o te ne puoi anche andare. Sulle pareti ci sono foto vecchie che ogni tanto lui spolvera, ma sta bene attento a non farsi vedere da nessuno mentre lo fa o potrebbero pensare che abbia un cuore.
C'è anche la casetta di L., arredata con mobili molto moderni. Tutto è bianco in questa casa. Hai quasi paura ad entrarci, tanto è pulita. Hai quasi paura a toccare qualsiasi cosa in quella casa, per non lasciare impronte e macchiare di qua e di là. Se vai da lui a prendere un tè ti fa sedere in giardino, in casa non si entra con le scarpe! Ti offre una torta secca secca e nessun biscottino... mette a disagio!
E' un paesino vario Yukilandia. C'è un po' di tutto, bello e brutto... grazie V. per l'idea.
5 commenti:
La casa è tua, arredala, rendila il più possibile simile a te. Riscaldala con la tua intelligenza, con il tuo calore, con i tuoi colori. Non farci entrare gli stronzi. Metti un bel portone che si apra solo alle persone gentili, e si pari dinnanzi a chi non ha da avere a che fare con te.
Io mi nascondo dietro al portone, nell'angolino dell'ingresso, sto a guardare e mi riscaldo. Mi siedo li per terra e appoggio la testa sui cappotti appesi li dietro.
V.
quando ho finalmente avuto una casa ho deciso che l'avrei arredata, ma non totalmente, lasciando spazi vuoti perchè chi un giorno sarebbe arrivato a condividerla potesse mettere qlc di suo e non sentirsi un'ospite. ma non arriva nessuno e la casa si sta riempiendo. ormai non c'è più spazio.
caro giampix credo che tu non abbia capito nulla di yukilandia
ok scusate il disturbo continuate pure voi...io non sono all'altezza.
Mi sa che di Yukilandia non è giampix a non aver capito nulla...
Posta un commento