Riguardo vecchie foto di quando ero in vacanza con gli amici dell'università.
Penso spesso a quel periodo, alla spensieratezza che avevo, alla convinzione che avrei spaccato il mondo, che avevo intrapreso una strada che mi avrebbe dato la felicità. Il mio piano era già tracciato. Laurearmi in fretta, trovarmi un buon lavoro e uscire di casa per poter fare la mia vita, per essere finalmente me stesso, senza per questo ferire la mia famiglia o costringerla ad accettarmi.
Come sono lontani quei giorni eppure come è vivo il ricordo di quella sensazione di onnipotenza. Come è stato amaro poi il risveglio. Quante cose non dipendono solo da me, quante lotte, quanti tentativi falliti...
Eppure quanto di buono sono riuscito ad ottenere! Quanti stimoli, quante esperienze ho fatto. D'accordo, il mio lavoro non è certo esaltante, ma ce l'ho e non è malaccio. E uscire di casa non è certo stata una passeggiata. Quanti drammi in famiglia, quanta sofferenza, ma ce l'ho fatta ed una casetta ora ce l'ho ed è mia, incasinata come sono io, silenziosa come so esserlo io.
E' vero, la felicità l'ho conosciuta solo in alcuni istanti, ma quante persone mi hanno reso più ricco, quante mi hanno fatto sperare, ridere, piangere.
Pubblico questo cortometraggio nel quale rivedo un po' anche me.
SIGNS
1 commento:
Complimenti per i sette anni di indipendenza! In sette anni sicuramente sei cresciuto nelle tue capacità di adattamento, sei progredito in una crescita, hai fatto autonomamente scelte importanti. Avrai fatto molte cose con i tuoi amici, avrai condiviso decine di momenti con altre persone, ma io che ti conosco, so che in questi sette anni probabilmente ti sei anche bastato molto. Devi essere anche fiero di quei silenzi. Ti auguro di riempirne molti, ma non proprio tutti. Vasco.
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