martedì 24 novembre 2009
Pyramiden è la città perfetta. Sorge sull'isola di Spitsbergen nelle Svalbard e venne fondata da una comunità di minatori svedesi, ma venne successivamente ceduta all'ex Unione Sovietica in virtù di un trattato che consente lo sfruttamento delle risorse di queste isole a tutti i firmatari.
Deve essere stato bello vivere a Pyramiden, non c'erano mozziconi di sigaretta per terra e le zone comuni erano pulite e ordinate.
Ognuno aveva la sua occupazione a Pyramiden e non c'erano contrasti.
Quanto ho cercato di essere perfetto anche io, di non sbagliare nulla, di fare sempre la cosa giusta, di trovare una collocazione che a tutti andasse bene e che evitasse ogni contrasto. Eppure quanto ho sbagliato invece! Quanto sono stato debole! Quanto mi sono sentito fuori posto e quanti scontri ho dovuto sostenere, vincere o perdere.
Ma Pyramiden ora è una città abbandonata, e lo è ormai da molti anni. I locali sono ancora com'erano una volta, congelati tra le nevi, ma vuoti e ricoperti malinconicamente di polvere.
Che luogo affascinante Pyramiden, sarebbe bello visitarla... ma viverci... quella è un'altra cosa. Non c'era possibilità di scelta a Pyramiden, non potevi rischiare e quindi... non potevi vivere.
Gli sbagli che ho fatto, che forse sto facendo e che sicuramente farò in futuro probabilmente mi allontaneranno ancor di più dalla perfezione e per questo sarò ancora al centro di tanti scontri, sopraffatto dai dubbi, vincitore a volte, perdente altre.
Ma mi sentirò vivo. Come mi sento vivo quando aspetto un sms che non arriva, quando guardo negli occhi una persona che mi parla, quando mi fanno ridere, quando seduto al tavolo con gli amici mi prendono in giro e io sto al loro gioco, quando ballo e canticchio in casa, quando penso fino a farmi scoppiare la testa, quando prego che a qualcuno a cui tengo tutto vada bene, quando sogno ad occhi aperti.
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