Un'altra notte insonne. Non avrei dovuto bere quel caffè... Ma forse no, non è colpa del caffè. Quando non riesco ad addormentarmi la cosa che mi irrita di più è che per quanto mi sforzi di non pensare, penso sempre di più. Nel dormiveglia mischio pensieri ed incubi. Mi ridesto improvvisamente agitato, sudato e confuso.
Penso al suo corpo, penso ai suoi occhi. No non riuscirò a dormire stanotte. Ho ancora il suo odore sulla mia pelle. Penso che se le condizioni fossero state diverse, se ci fossimo conosciuti in un altro momento forse... saremmo potuti essere felici. Invidia, ecco cosa provo. E rabbia. Tanta rabbia.
Penso a chi mi ha detto che sono una brutta persona e che spera che io sia diverso da come appaio. No, sono esattamente così. Egoista e troppo concentrato su me stesso. Fattene una ragione. Del resto come sei fatto tu ancora non lo so, ma a pelle hai qualcosa anche tu che non va.
Penso a chi non mi vuole, non mi ha mai voluto. Che delusione! Sotto l'albero di natale c'è un pacchetto. E' il tuo regalo, ma forse non te lo consegnerò mai.
Penso alle feste che stanno per arrivare. Com'è difficile sorridere alle volte.
Penso al lavoro... no non posso pensare anche a quello ora. Sei anni nello stesso ufficio con le stesse persone... deprimente.
I messaggi di F. riaprono ferite che credevo rimarginate. Come lui ora so cos'è il rifiuto.
Penso a L3... che vorrà mai da me? Patetico!
Penso a G. che è stato solo un altro sbaglio.
Accendo la luce e guardo le travi in legno del soffitto. In fondo casa mia mi piace, ma che silenzio. Guardo l'altra metà del letto che è sempre vuota. Non ho mai imparato a dormire al centro. Resto sempre nel mio lato e le lenzuola si sgualciscono pian piano solo per metà. Non posso stare qui. Mi alzo e scendo. Accendo l'albero di natale. Bevo un po' d'acqua e mi siedo sul pavimento vicino all'albero. Gioco con gli angeli di vetro appesi, li faccio tintinnare, sono belli. I ricordi di quando quell'albero lo facevo con qualcun altro affiorano così mi avvolgo una coperta attorno ed esco in terrazzo. Una sigaretta fingerà di calmarmi. Le auto in sosta sono tutte bianche il silenzio fuori mi tranquillizza un po'...
Penso alle cose positive di quest'ultimo periodo. Penso alle serate con N. che mi mancavano tanto, alle confidenze con S. (ormai casa sua è diventata casa mia), penso ai regali che riceverò, alla mia nuova connessione internet, al portatile da prendere... ma che fatica togliersi certe cose dalla mente...
La casa è silenziosa... sento di là il rumore del pc acceso... quasi quasi... sì mi metto a scrivere. Il post più triste, meglio finire qua.
1 commento:
Che dire? Forse era meglio non lasciare nessun commento da parte mia. Volevo solo dire che mi dispiace molto. V.
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